Quest’anno il nostro Istituto ha partecipato alla V edizione del Premio Asimov, organizzato dal Gran Sasso Science Institute in collaborazione con diversi Enti ed Università tra cui la Statale di Milano, il Politecnico e la Bicocca. Il “Premio Asimov” è un riconoscimento riservato a opere di divulgazione e di saggistica scientifica particolarmente meritevoli. Esso vede come protagonisti sia gli autori delle opere in lizza che migliaia di studenti italiani, che decretano il vincitore con i loro voti e con le loro recensioni, a loro volta valutate e premiate.
A livello nazionale sono state caricate 3.300 recensioni e la nostra scuola si è distinta attraverso il lavoro di Carlo Monticelli (4B Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate) e Pietro Cundari (3A Liceo Scientifico Tradizionale). Entrambi si sono classificati tra i primi 15 su oltre 250 candidati lombardi e verranno premiati dalla commissione scientifica come Vincitori Regionali. Inoltre, in quanto vincitori regionali, ai ragazzi è stato chiesto di confezionare un video di lancio della propria recensione e caricarlo sul canale YouTube del Premio Asimov.
“L’urlo dell’universo”
di Dario Menasce
Dario Menasce è un ricercatore presso l’INFN e divulgatore scientifico, laureato in fisica. Nella sua carriera ha lavorato a Chicago ed ora lavora al CERN di Ginevra; è inoltre membro della Collaborazione CMS.
La trama del libro “L’urlo dell’universo” racconta di Jacopo, giovane ragazzo che svolge il mestiere del contadino, che si imbatte per caso in Carlo, ricercatore presso l’interferometro laser VIRGO. Qui inizierà un dialogo con diverse persone coinvolte nell’affascinante progetto che porterà il protagonista ad appassionarsi sempre di più ed a rivalutare i “tubi blu” che tanto odiava.
Non è da tutti
di Carlo Monticelli
Riuscire ad affascinare un lettore con la spiegazione di modelli matematico-fisici non è da tutti. È un’arte complessa che crea, o perlomeno tenta di creare, una forte connessione tra due ambiti, quello scientifico e quello umanistico, che sembrano così diversi e inavvicinabili ma che in realtà sono totalmente complementari.
In un ambito così particolare si inserisce il libro di Dario Menasce, “L’urlo dell’universo”, il quale prova a creare un forte legame non solo tra le due discipline ma anche e soprattutto con ciò che colpisce in maniera diretta e infallibile il lettore, l’esperienza di ogni giorno. Un’esperienza che parte da un incontro casuale tra due persone apparentemente diverse, un facoltoso ricercatore e un giovane contadino, ma che si scopriranno così simili per la loro innata curiosità e sete di conoscenza. Gli argomenti trattati non sono però banali e l’autore sfrutta diverse spiegazioni quasi didascaliche per permettere non solo al giovane protagonista dell’opera, ma soprattutto al lettore, di intraprendere un viaggio nei segreti più profondi e affascinanti della storia della fisica, spaziando da Newton a Einstein, provando a semplificare quanto più possibile un fenomeno così misterioso come le onde gravitazionali.
Questa storia non è però la sola all’interno del libro ma si alterna bensì al racconto della vera e propria scoperta delle onde gravitazionali, la quale racconta ogni singolo istante a partire dalla prima fatidica rilevazione. Questa parte del libro è molto coinvolgente e riesce a trasmettere grande pathos al lettore il quale viene coinvolto dall’atmosfera drammatica dei fatidici controlli e prove ripetute, volti a evitare qualsiasi conclusione affrettata. Le due narrazioni si intrecciano e si alternano lungo il dipanarsi del libro, le spiegazioni di Carlo e dell’intera equipe di ricercatori si fanno sempre più complesse e intricate fino ad arrivare al punto di svolta di tutto il romanzo nel quale queste due storie parallele lasciano spazio allo stupore del lettore il quale è ormai inevitabilmente affascinato dall’incredibile meraviglia che solo un fenomeno fisico, così misterioso e complesso, può lasciare. Una meraviglia che non riesce a lasciare indifferente Jacopo, il protagonista, il quale viene sedotto e si lascia condurre in una storia che lo porterà ad innamorarsi perdutamente di una materia che, come per la maggior parte dei giovani che vi si affacciano ancora oggi, appare così difficile e intricata, ma che nasconde dentro di sé l’essenza del nostro vivere e tenta di spiegare il complesso equilibrio che regola l’incredibile perfezione del nostro universo. Una perfezione che da sempre è fondamento del reale e che, grazie al lavoro degli scienziati e dei ricercatori, riesce a scoprire ogni giorno un nuovo tassello della magnifica complessità del tutto.
Il libro ha quindi il merito di aver tentato e soprattutto di esser riuscito a portare su grande scala ed in modo soddisfacente un fenomeno così complesso e che sarebbe rimasto sconosciuto ai più. Ovviamente questo testo, considerata anche la difficoltà di dover semplificare concetti così complessi, non è perfetto, ed in alcune parti la trama sembra solamente un mero pretesto e perde quel fascino che aveva nella parte iniziale della storia e culmina con spiegazioni puramente scientifiche. Un piccolo dettaglio che non deve però condizionare l’opinione su un libro unico, il cui fascino non può lasciare indifferenti anche i meno appassionati al genere.
Jacopo: un aiuto in più
di Pietro Cundari
Gli argomenti trattati in questo libro sono complicati e spesso difficili da comprendere pienamente, tuttavia l’autore riesce con chiarezza a spiegarli al lettore, grazie ai dialoghi ed alle frequenti domande che Jacopo pone al suo interlocutore e, ovviamente ai grafici, ai disegni e alle note a piè pagina che accompagnano il lettore per tutto il romanzo.
Immedesimarsi in Jacopo per me è stato facile, in quanto coetaneo, inoltre, l’idea di introdurre questo tipo di personaggio l’ho trovata originale ed esaustiva perché rappresenta un immenso aiuto per chi si appresta alla lettura di un libro come questo. La lettura del romanzo mi ha anche aiutato a comprendere l’importanza che hanno avuto figure fondamentali per la scienza come Einstein e Weber.
Il libro, anche se non tratta di temi propriamente attuali, fa riflettere molto: nell’epilogo infatti, l’autore ripercorre tutti i progressi scientifici della storia dell’uomo e mostra le contraddizioni che, con l’avanzare della tecnologia, nascono. Credo che questo libro sia adatto ai ragazzi della mia età, suggerendo loro di non scoraggiarsi davanti ad argomenti apparentemente ostili perché la lettura è veramente interessante e coinvolgente.